KristalRally

Mauro Rocca

...è l’alba di sabato 5 febbraio giorno prescelto per la partenza, il buio della notte lascia pian piano spazio al nuovo giorno.

Entro nel box e nella penombra, nella sua maestosità, la K1200LT, pronta per essere cavalcata in... rotta verso l’ignoto.

Il possente 4 cilindri si avvia con un sibilo, si apre la porta del bacino di carenaggio (box), e la prua, aiutata dal GPS, si pone in direzione Nord,al punto d’incontro con Sergio e la sua GS 1150.

Milano, Como, Chiasso, Lugano e Bellinzona, per scelta si era privilegiato il tunnel del S.Gottardo anziché il S. Bernardino, ma il cielo non promette nulla di buono ed il termometro comincia a scendere toccando i -5.
Il tunnel è lungo 17 km e all’uscita il primo contatto con la neve, aumentiamo l’andatura per quanto lo consentano le autostrade svizzere, per portarci più a valle .

Passata Lucerna le nuvole lasciano spazio al sole, che ci accompagnerà fino al tramonto,poi Basilea e finalmente la Germania, dove la KLT può dare il meglio di se, sui saliscendi a tre corsie dell’autobahn la media aumenta e dopo 10 ore e 1100, km transitando per Freiburg, karlsruhe, Francoforte, Kassel, Hannover, arriviamo a Soltau.

Sosta per cena e pernottamento in una Gasthaus gestita da due simpatici coniugi.
L’alba di domenica 6 febbraio non ci coglie impreparati, ancora con il gelo della notte ben visibile si punta su Kiel ,155 km,dove alle 14.00 il traghetto partirà puntualmente per Oslo. Pomeriggio dedicato alla visita alla nave ,supermarket, casinò, ……. cena a bordo e meritato riposo in una piacevole cabina sul ponte 8.

Il lungo fiordo che conduce ad Oslo pare un dipinto di Monet, nonostante l’aria fredda ed il termometro a – 5, si staziona sul ponte 10 all’aperto ,estasiati dalle pennellate di colore del maestro.

Sbarchiamo puntuali lunedi 7 ,entriamo in città dove si susseguono palazzi ultramoderni in cristallo e acciaio a fianco di altri ottocenteschi, un bel colpo d’occhio.
Avevamo pianificato di cercare un gommista per chiodare le gomme in Oslo, invece il fondo stradale in perfette condizioni ci fa decidere di rimandare l’operazione .
Imbocchiamo la strada in direzione Bergen, un paesaggio innevato senza eguali e un susseguirsi di laghi ghiacciati incastonati nelle numerose foreste ci distrae e solo alle 14.00 ,dopo 190 km, raggiungiamo Gol.

Sappiamo che da qui non possiamo procedere senza chiodi, cerchiamo un gommista che dota le gomme di una invidiabile chiodatura, 140 anteriore e 80 posteriore, alle 18.00 avvolti dalle tenebre imbocchiamo la strada per Golsfjellet, località dove si incontreranno 124 sidecar e 2 sole moto, italiane, per dar luogo alla 34esima edizione del krystallrally, 22 km di ghiaccio puro, percorsi in due ore………. dove nessuno era mai giunto prima.

I primi 8 km, strada con pendenza 10% tornanti e curve in abbondanza strada con asfalto a vista abbondantemente coperta da crostoni di ghiaccio; con molta attenzione e timore completiamo il tratto.
Giunti al bivio le condizioni della strada cambiano, l’asfalto sparisce, sotto solo ghiaccio puro, saranno 7 km di saliscendi.
Qualche centinaio di metri di adattamento e con i chiodi che svolgono correttamente il loro lavoro,aumento l’andatura,poco dopo vedo la K che corre più di me con un angolo di piega inconsueto,si è sdraiata su un fianco e scivola facendo scintille nel buio della notte, mentre io pure sdraiato la seguo percorrendo una ventina di metri.
Il mio compagno di viaggio si ferma, mette la GS sul cavalletto laterale, ed insieme rimettiamo verticale l’LT.
Non ho capito come ho fatto, però nessuno si è danneggiato, riprendiamo immediatamente il viaggio raggiungendo un bivio che indica altri 7 km alla destinazione.

Il fondo stradale peggiora, strada decisamente più stretta, le pendenze aumentano,ma sono i solchi ghiacciati formati dalle automobili il vero pericolo e qui capisco, ripetendo un copione già recitato, perchè sto scivolando, accompagnati dalle note di blaudonau che escono dagli altoparlanti, la KLT davanti ed io dietro.
Mentre viaggio nella notte, il mio sguardo spazia tra gli alberi delle foreste, che costeggiano la strada, alla ricerca dei Troll, i furetti della mitologia norvegese, ma quando mi è parso di vederli un’altra evitabile sdraiata mi riporta alla realtà; raggiungiamo l’Oset Hotel, il Krystallrally è conquistato…..dove nessuno era mai giunto prima.
Un’ottima cena a base di salmone e renna è il nostro meritato premio , una persona si avvicina e complimentandosi dice di avere pure lui una K1200LT, ma la usa solo in estate e si complimenta con noi per aver raggiunto la meta. Il martedì 8 febbraio inizia con un’abbondante colazione di tipo nordico seguita da una passeggiata di due ore nei boschi che circondano l’albergo,ricalcando in parte le piste da fondo,che sono la ricchezza di queste enormi e isolate strutture alberghiere.

Al rientro vediamo il piazzale ricolmo di automobili della polizia norvegese, e saputo che non erano li per noi, ma per un corso di guida su ghiaccio, scopriamo che il comandante istruttore è il possessore della LT.
Poco dopo eravamo a bordo della volvo del capitano che dava sfoggio delle sue capacità di guida sulla pista del lago ghiacciato, utilizzata fra l’altro da varie case automobilistiche per i collaudi dei prototipi, non ho parole per descrivere l’esperienza favolosa anche perché inaspettata.

Rientrati in albergo cominciamo a vedere i primi sidecar e a cena conosciamo Knut con consorte, organizzatori dell’evento.

In serata la bionda valchiria ci premia con il diploma di partecipazione al 34esimo Krystallrally, le libagioni d’obbligo ed il meritato riposo perché l’indomani la partenza è prevista alle 12.00.

La bufera di neve che ci ha dato la sveglia la mattina di mercoledì 9 ci ha fatto decidere di partire ,così senza indugi subito dopo la consueta prima colazione, impostiamo il GPS con percorso più veloce, Gol – Milano km 2200.

Gambe in spalla,come si suol dire, ci attendono i soliti 22 km di ghiaccio,altre due sdraiate,ma questa volta il CD della LT scandiva canzoni anni 70, non meno belle del valzer di Strauss,che mi aveva accompagnato all’andata.

Raggiungiamo Gol e poi via verso Oslo ,la neve che per un po’ aveva smesso, riprende e ci accompagna fino al confine con la Svezia, trasformandosi in acqua fino a Kungsbacka, 30 km a sud di Goteborg, dove pernottiamo dopo 10 ore e 500 km.

Kungsbacka alla sveglia di giovedì 10 si presenta imbiancata, ci prepariamo e partiamo quando la neve lascia il posto alla pioggia che ci accompagnerà per tutto il viaggio di ritorno, ma protagonista della giornata è il vento, con raffiche di notevole intensità che ci costringono a tenere la moto in piega per contrastarne la forza.

Il GPS ci porta a Helsingborg, lasciamo la Svezia con il traghetto per sbarcare dopo 15 minuti a Helsingor in Danimarca, ci lasciamo alle spalle Copenaghen, attraversiamo le isole danesi per imbarcarci a Rodbyhavn e scendere dopo 20 minuti a Puttgarden in Germania.

Prendere i traghetti non ha implicato perdite di tempo, le partenze si susseguono a intervalli di 30 minuti, con enorme sorpresa scopriamo che per i motociclisti vi è una corsia preferenziale, sia per imbarcare che a bordo.

Riprendiamo la galoppata, abbiamo deciso di non togliere i chiodi dalle gomme perché le previsioni danno sempre acqua e neve e sulle colline tedesche o sulle Alpi potrebbero trarci d’impaccio.

Lasciamo alle spalle Lubecca,Amburgo Hannover e dopo 800 km e 11 ore troviamo una Gasthaus a Echte, 300 km a nord di Francoforte, ottima cena e meritato riposo.

Partiamo senza pioggia la mattina di venerdi 11, ma è solo questione di minuti,ricalchiamo la strada dell’andata sempre con acqua e neve sulle Alpi,ma passato il tunnel del S. Gottardo,riecco il sole fino a casa,dopo 900 km e 9 ore.

Spero di essere riuscito a trasmettevi parte delle emozioni maturate in questo viaggio, qualora il racconto non sia stato esaustivo , sappiate che anche a me sono rimasti alcuni dubbi ed è per questo che ritornerò alla 35esima edizione, fatevi avanti le iscrizioni sono aperte.