Pinguinos

Vari Koggers

Km percorsi: 3.570
Giorni di viaggio: 5

Partecipanti:

  1. Luca (il Pastore - K 1600 GT)
  2. Franco (tom.mix60 – K 1600 GT)
  3. Massimo (Maximo - K 1600 GTL)
  4. Guido (Guido - K 1600 GTL)
  5. Fabrizio (Fabrix - K 1600 GTL)
  6. Fabrizio (Fabrizio - K 1200 LT)
  7. Luca (Lukevan - K 1200 LT)
  8. Pietro (R 1200 GS Adventure)
  9. Roberto (R 1200 GS)

1) Giorno 1 (9.1.2013) – km 460 – Zola Predosa (BO) – Varese – Arenzano (GE)

Comincia la mia prima avventura invernale del 2013. La moto come di consueto è già pronta dalla sera prima. Sono le 8.30: si parte. A causa di un piccolo imprevisto avvenuto proprio sabato, ho la necessità di fare una deviazione passando da Varese prima di recarmi ad Arenzano, dove abbiamo prenotato una stanza in hotel per poter essere riposati per la partenza del giorno successivo. La giornata è buona, non piove e la temperatura è di 5/7 °C. La musica mi fa compagnia, ed il viaggio in autostrada risulta molto piacevole…sarà perché sono anche molto carico per il viaggio che stiamo per affrontare. È già ora di pranzo, ma ho talmente voglia di arrivare in Liguria, che salto letteralmente il pranzo. Dopo una breve sosta carburante sono già a destinazione in men che non si dica. Nei pressi di Arenzano la temperatura è molto gradevole e si aggira attorno ai 14°C. Prima di andare in hotel preferisco fare una sosta sul lungomare, dove in un baretto faccio uno spuntino con 3 bei pezzi di focaccia a dir poco delizioso. Vado in hotel in attesa che arrivino gli altri amici che pernotteranno qui. Arrivano Max, Fabrizio, Fabrix e Lukevan. Più tardi ci troviamo nella hall dove aspettiamo l’arrivo di Berth e sua moglie che ci faranno compagnia per cena. La serata è davvero piacevole, e ci ha fatto proprio piacere la loro compagnia.

2) Giorno 2 (10.1.2013) – km 720 – Arenzano (GE) – Toulouse (F)

La sveglia suona alle 5:25, colazione alle 6:00 e partenza alle 6:45. Arriviamo al punto d’incontro e troviamo Franco, Pietro e Roberto che sono già arrivati. Anche stamattina la temperatura è ottima: ci sono 11°C alle 7:00 del mattino!! Si compone la formazione, capitanata da Luke il nostro apripista che decide l’andatura; lo segue incollato come una marca da bollo Franco. A seguire ci sono Roberto e Pietro, Guido, Max, io, Fabrix ed a chiudere la carovana il nostro Fabrizio.

Si percepisce fin da subito che è un ottimo gruppo, molto coeso ed attento alle indicazioni che provengono dalle radio. A tal proposito, in fase di preparazione del viaggio, quasi tutti ci siamo organizzati per avere la radio. Fabrizio, Fabrix e Luke ne erano già in possesso, mentre io, Guido e Max c’eravamo attrezzati per il grande evento.

Purtroppo la radio di Guido fa subito i capricci, e non ne vuole sapere di funzionare. Fortunatamente Fabrizio ne ha portata con se una di scorta, così anche Guido può rimanere sintonizzato con il gruppo. La giornata comincia all’insegna del divertimento fin da subito, quando Max e Fabrizio intraprendono conversazioni simpatiche alla radio.

Durante il trasferimento tutto procede per il verso giusto. La temperatura è sempre buona, a parte qualche tratto un po’ più fresco, dove raggiungiamo i 2/3 °C. Avviene solamente uno spiacevole episodio, che per fortuna non si trasforma in nulla di grave quando in autostrada, sulla nostra carreggiata, incontriamo una cinghia di fissaggio per i carichi dei camion che, investita da un’auto che ci precede, stacca letteralmente la fibbia di metallo che schizza e rotola proprio verso le moto.

I primi della fila non le notano nemmeno, ma purtroppo rotolando va a colpire accidentalmente la parte anteriore della moto di Fabrix. Alla prima sosta, e dopo un’attenta verifica dello stato della moto, ci accorgiamo che la cinghia ha colpito la parte fissa della sospensione anteriore schizzando poi sul radiatore, piegandolo vistosamente. Fortunatamente il danno non ha compromesso la funzionalità della moto, e possiamo riprendere il viaggio.

Le ultime decine di km di oggi sono accompagnate da una leggera pioggerellina. Arriviamo a Toulouse e ci dirigiamo verso il nostro hotel. Parcheggiamo le moto nel garage coperto e ci andiamo a rilassare un’oretta, prima di ritrovarci nella hall per andare a cena. Adesso piove, e per andare a cena approfittiamo di alcuni ombrelli messi a disposizione dall’hotel.

Arrivati al ristorante, peraltro molto interessante (per me il migliore di tutto il viaggio), nell’attesa che apra la cucina, ordiniamo un bel po’ di birre…proprio come fanno i “brutti, sporchi e cattivi” motociclisti!!! Facciamo proprio una bella scorpacciata di tutte le varietà di cibo proposte sul menù (in pieno stile KOG ovviamente), trascorrendo una serata davvero piacevole e ricca di scherzi e tante risate. Siamo proprio una bella compagnia!!

Saldato il conto, un po’ salato ma che ci ha dato parecchie soddisfazioni, rientriamo in camera per riposare.

3) Giorno 3 (11.1.2013) – km 705 – Toulouse (F) – Valladolid (E)

Anche stamattina la sveglia è suonata presto, sono le 5:45. Dopo la colazione siamo già tutti pronti per partire. Anche oggi la temperatura è ottima per viaggiare. Durante il trasferimento si comincia già a pensare a nuovi viaggi da fare e nuove sfide da affrontare, ed il tutto ovviamente grazie alla connessione con le nostre radio.

Lo scenario attorno al percorso che stiamo affrontando è davvero molto piacevole, e subito dopo San Sebastian, nella zona nord dei Paesi Baschi, l’autostrada si trasforma in una pista, con un ottimo asfalto che pare incollare le nostre moto al terreno e curvoni molto ampi che si possono affrontare ad alte velocità; insomma, un tratto da pelle d’oca e con l’adrenalina a mille…veramente stupendo questo tratto!! Poco più tardi alcuni di noi hanno “pescato un jolly”.

Lungo il tragitto, percorrendo la rampa d’immissione su un raccordo autostradale, io, Luke e Fabrizio abbiamo rischiato di cadere, perdendo solo momentaneamente l’aderenza con il manto stradale, a quanto pare a causa di una striscia di gasolio (si presume, anche perché nessuno ha notato nulla di anomalo sull’asfalto). Quel momento è stato talmente rapido, ed oltretutto eravamo talmente ravvicinati che non siamo nemmeno riusciti ad avvisarci per tempo via radio.

Dopo aver letteralmente “sudato freddo” per lo spavento, siamo in procinto di arrivare a Valladolid. Arrivati in hotel facciamo velocemente la registrazione delle moto, la quale ci permetterà di parcheggiare subito le moto in garage al nostro rientro. A questo punto ci rechiamo al raduno, che dista solo pochi km dall’albergo. Appena arrivati, mentre parcheggiamo le moto, ci accorgiamo di non aver preso i pass per l’ingresso.

Immediatamente Luke e Fabrizio ritornano in hotel a prendere il tutto, mentre tutti noi li aspettiamo proprio nel punto dove ci siamo lasciati poco prima. Dopo qualche decina di minuti tornano, e finalmente riusciamo ad entrare al Pinguinos 2013, la meta della nostra avventura, e fonte d’ispirazione per il nostro primo viaggio invernale del 2013. Il raduno in se stesso è bruttino. C’è qualche bancarella di accessori per moto e soprattutto gadget di ogni genere, oltre ad un’area attrezzata per il reparto cibo.

Non ci fermiamo molto, anche perché si è fatto un po’ tardi e soprattutto perché è da stamattina che non ci fermiamo nemmeno un istante. Rientriamo per farci una doccia, con appuntamento poco dopo nella hall per la foto di rito con il gagliardetto del KOG donato all’hotel, prima di incamminarci a piedi verso un posticino interessante, dove decidiamo di fermarci. Per cena ci portano una varietà di antipasti, ed a seguire della carne di agnello davvero molto buona, il tutto ben annaffiato da svariate caraffe da 1 litro di birra (alla fine della serata saranno 11). Si è fatto molto tardi (1.30 quando mi metto sul letto) e domattina la sveglia è sempre alle 5:45.

4) Giorno 4 (12.1.2013) – km 755 – Valladolid (E) – Carcassone (F)

La sveglia suona prestino anche stamattina alle 5:45. Poco dopo ci troviamo nella hall dell’hotel per una colazione di fortuna che Lukevan è riuscito a concordare solo per noi, visto l’orario anomalo della partenza. Subito dopo ci accorgiamo che manca Fabrizio all’appello, e subito ci viene il dubbio che non abbia sentito la sveglia. Lo andiamo a svegliare. Velocissimamente si prepara ed alle 7:30 partiamo.

Facciamo immediatamente una sosta carburante per fare tutti il pieno alle moto, e poi ci avviamo verso il ritorno di buona lena. L’andatura di oggi è perfetta, allegra ed allo stesso tempo rimanendo vicini ai limiti di velocità locali. Anche oggi il tempo sembra essere clemente, o almeno per il momento pare. La strada ci piace molto, soprattutto quando arriviamo nei pressi dei Paesi Baschi vicino a San Sebastian dove, per svariate decine di km l’autostrada si sviluppa in una serie di curve mozzafiato.

Il manto stradale è fantastico, presentandosi di colore scuro e con una grana grossa…insomma, lo scenario autostradale perfetto del motociclista. In questo tratto di strada ci sfoghiamo parecchio, facendo quasi finta che qui non esistano i limiti di velocità, e penso che ognuno dentro di se abbia esclamato almeno una volta: “che spettacolo!”. Direi che si tratta senza dubbio del tratto di strada più bello che abbiamo percorso, fortunatamente percorrendolo sia all’andata che al ritorno.

Appena l’autostrada ritorna alle sue “normali sembianze” comincia a piovere parecchio. Anche con la pioggia siamo riusciti a farci piacere ilo viaggio. Tramite le radio, è stato interessante notare il comportamento delle diverse marche di gomme (Michelin, Metzeler e Pirelli) montate sullo stesso modello di moto (GT/GTL), il tutto sotto la supervisione di Fabrix, il quale ci ha illustrato i diversi comportamenti delle stesse, che potevamo confrontare mettendoci in coda alle singole moto. Per quanto mi riguarda è stato davvero interessante ed istruttivo.

Finisce anche la pioggia ed il viaggio continua con un clima che davvero nessuno si sarebbe mai aspettato, molto mite e con picchi di temperatura fino a 12/13°C. Dopo un pranzo veloce in autogrill ripartiamo verso la meta finale, alla quale mancano poco più di 200 km. Arriviamo in hotel a Carcassone e decidiamo di scaricare le moto e prepararci in pochissimo tempo, per poter visitare il paesino con ancora un po’ di luce. E così facciamo. La cittadina è molto interessante e meriterebbe certamente di essere approfondita meglio con una visita più lunga.

Ci dirigiamo verso le mura, tenute peraltro in condizioni straordinarie. Le luci calde dei lampioni ed il cielo blu intenso fanno da cornice a questo bellissimo scenario. Dopo qualche foto di rito ci incamminiamo verso l’interno delle mura, dove ad attenderci troviamo un meraviglioso borgo all’interno del quale decidiamo di fermarci per un aperitivo all’aperto, seduti ai tavolini di una taverna. Poco dopo ci spostiamo all’interno di un’altra taverna, dove ceniamo.

Il cibo non è un granché, ma la cosa passa certamente in secondo piano grazie allo splendido gruppetto che si diverte con tante scenette spontanee e racconti vari. Terminata la cena ci incamminiamo verso l’hotel, per un meritato riposo. Domani ci aspetta una lunga tappa fino a casa: il mio navigatore indica 930 km.

5) Giorno 5 (13.1.2013) – km 930 – Carcassone (F) – Zola Predosa (BO)

Oggi è l’ultimo giorno di viaggio, e per non farci mancare nulla, mettiamo la sveglia alle 5:10. Abbiamo deciso di fare colazione e partire presto in quanto la strada fino a casa è lunga. Alle 6:35 siamo tutti pronti e con i motori accesi. Non ci resta che dare un arrivederci a questi posti meravigliosi. Entriamo in autostrada e facciamo subito una sosta carburante, in modo da sfruttare il pieno per questa prima tappa prima del prossimo rifornimento.

La temperatura è buona anche oggi (attorno ai 5°C), ma il cielo non prometto nulla di buono. Divoriamo i primi 250 km velocemente, e dopo una breve sosta per il carburante ci rimettiamo in marcia. Percorriamo poche decine di km e, dopo aver cominciato a piovere, decidiamo di metterci le tute antipioggia. La pioggia battente smette dopo poco, ma ci accompagna ad intermittenza lungo il tragitto.

Continuando a macinare km ci avviciniamo al confine italiano, e poco dopo ci fermiamo per una nuova sosta carburante a Bordighera, dove, dopo aver appreso che le condizioni meteo in Liguria stanno peggiorando, decidiamo di salutarci. Pietro, Roberto e Franco vanno verso Milano, io e Max proseguiamo verso la pianura emiliana, Guido è a pochi km da casa, mentre Luke, Fabrix e Fabrizio rientrano con l’ultimo gruppetto.

In Liguria troviamo un forte vento nei pressi di Savona, che ci costringe a rallentare il rientro. Svoltando per la A26 troviamo invece una fitta nebbia, oltre ad un forte vento laterale. Ci fermiamo verso le 14:00 per l’ultima sosta carburante, e ne approfittiamo per mangiare un pezzettino di cioccolata e bere qualcosa, ma senza perdere troppo tempo. Siamo presto sulla A1 all’altezza di Piacenza in direzione sud, dove facciamo le nostre ultime considerazioni sul viaggio trascorso assieme.

All’altezza dello svincolo con la A22 del Brennero ci salutiamo, ed ognuno rientra poco dopo alla propria abitazione. Per non farci mancare nulla, il rientro a Bologna avviene sotto una pioggia battente, che non disturba assolutamente, anzi, è quasi piacevole. Arrivato sotto casa apro la porta del garage e piano piano metto la moto al coperto.

Viaggio finito! Scarico le borse e salgo le scale verso casa, con un sorriso a 32 denti per aver avuto la possibilità di partecipare a questo viaggio, durante il quale ho potuto conoscere dei nuovi amici motociclisti, ed ampliare la mia breve esperienza di viaggi invernali. Bhè, in fin dei conti questo è il mio secondo Pinguinos.

Durante il viaggio di ritorno è stato bello osservare le persone che dall’interno delle loro auto ti guardavano con quell’aria stupita ed allo stesso tempo di ammirazione nei confronti di quel “povero” motociclista (io) che viaggiava d’inverno, a gennaio, al freddo, sotto la pioggia, e chiedendosi: “ma chi glielo fa fare…poveretto”…ed allo stesso tempo ti accorgi che sei tu che sorridi dentro al casco, guardando questi tristi automobilisti seduti al calduccio ed al coperto delle loro auto, e guardandoli negli occhi ti ripeti: “non sai cosa ti perdi a non vivere avventure del genere e provare emozioni di questo tipo”.

Resoconto di Luca D'Orazio

Vi rimandiamo al nostro album per tutte le foto dell'avventura.