Istanbul e Transilvania
Daniela e Giovanni Sabattini
In vacanza a Istanbul e Transilvania (dal 10 al 25 agosto 2005).
Quest’anno invece delle solite, fresche e rassicuranti mete da motociclisti (nord Europa) già peraltro ampiamente collaudate, abbiamo deciso, nonostante il caldo, le brutte strade e la pericolosità, di andare ad Istanbul e, dopo un soggiorno riposante di "allungarci" sino alla mitica Transilvania. Vi diamo un resoconto del nostro viaggio, che è andato benissimo, per chi volesse ripercorrere il nostro cammino.
Si parte "comodi": Roma-Ancona (via Salaria, e non Autostrada, tanto per iniziare a ragionare in termini di strade "ruspanti") traghetto per goumenitsa, cabina esterna da 2, quasi una mini crociera, durata della traversata 16 ore.
Arrivo in Grecia, belli riposati, primo tragitto fino a Salonicco (quasi 500 chilometri , di cui molti tratti in salita con tornanti e con notevole caldo, ma per fortuna su strade pochissimo trafficate) sosta in albergo e visita notturna della città (incasinatissima, ma gradevole).
Si riparte alla volta di Alessandropoli, albergo e località semplici ma gradevoli, in perfetto stile greco, e la mattina successiva si parte per Istanbul.
All’arrivo l’impatto con il caotico e rumorosissimo traffico di Istanbul è pazzesco, anche se noi venendo da Roma dovremmo essere preparati a tutto, (ma lì ci sono più di 12 milioni di abitanti e il traffico è in proporzione, senza parlare di come guidano i turchi…….) e quando riusciamo a raggiungere il nostro albergo a Sultanhamed, in pieno centro e di fronte alla "moschea Blu" e Santa Sofia, e parcheggiamo la Kappona in garage, prendiamo atto che durante il soggiorno ci muoveremo solo a piedi. Unica eccezione è stata una puntatina nella parte asiatica della città, non senza difficoltà di traffico, passando con la moto sul ponte del Bosforo.(non ci crederete ma davanti ad un bel negozio Harley con relativo locale birraiolo c’era una Kappona turca, l’unica che abbiamo visto).
Il soggiorno nella straordinaria Istanbul, con le passeggiate nei brulicanti e coloratissimi Gran Bazar e Bazar Egiziano( o delle spezie), la visita al mitico palazzo del Topkapi, l’immancabile gita in traghetto sul Bosforo, gli spuntini al caratteristico locale sotto il ponte di Galata, a base di "paninazzi" con pesce ed insalata (tipico esempio di fast food turco…..), le indimenticabili cenette a base di deliziose specialità turche-ottomane, la spettacolare scenografia notturna nei fioriti giardini tra la moschea Blu dal un lato e Santa Sofia dall’altro, le visite alle numerose moschee (sono più di 30 e la Turchia è l’unico paese nel quale noi “infedeli” possiamo entrare ed assistere al rito della preghiera….), è stato cadenzato dai 5 quotidiani richiami alla preghiera dei "Muezzin", che con le loro invocazioni dai minareti, sovrastavano qualunque rumore
Per raggiungere la nostra seconda destinazione, raggiungiamo Edirne dove per fare il visto di uscita dalla Turchia e quello di entrata in Bulgaria passiamo ben 7 ore (avete capito bene... 7 ore, siete avvisati.), per le file chilometriche di auto dei turchi che rientrano in Germania, Austria, etc. e l’organizzazione degli addetti alle frontiere.(in compenso la Kappona ha riscosso boati di approvazione, anche perché non crediamo se ne siano viste molte da queste parti…).
Esausti, entrati in Bulgaria, dobbiamo subito fare i conti con le strade (asfalto “lunare” per buche e brecciolino) e soprattutto con le indicazioni stradali carenti e in cirillico (in compenso i benzinai bulgari sono sempre stati gentilissimi nell’indicarci, come potevano, la direzione da prendere). Ci fermiamo ad Haskovo, in quanto un cartellone pubblicitario indicava la presenza di un albergo dal nome invitante "Hotel Diamond Plaza", sicuramente munito del, qui quanto mai necessario, garage o parcheggio custodito. Non riuscendo a trovarlo, ci fermiamo ad un altro hotel, e mentre il "driver" chiedeva informazioni all’interno, io, rimasta vicina alla Kappona a fumarmi una sigaretta, ho avuto una apparizione, tipo Madonna di Lourdes.
Mi è apparsa una Goldwing rossa, guidata da personaggio dai tratti zingareschi ma accattivanti, senza casco, con bandana, gilet e stivali da Harleysta, che attratto dalla Kappona si è fermato, come fosse stato folgorato. Ho subito chiesto da dove venisse, e alla risposta che era del luogo, anche se parlava poco l’inglese, gli ho chiesto di accompagnarci all’albergo che cercavamo e così ha fatto. (Grazie Ivan , non ti dimenticheremo……)
Attraversata la Bulgaria, entriamo agevolmente in Romania (frontiera di Giurgiu), dove le strade non migliorano affatto, strette, malandate e a volte piene di file di TIR (meno male che con la moto si passa... anche se la velocità è quella che è), passiamo a Bucarest, senza fermarci, e puntiamo diretti alla Transilvania.
Arriviamo a Fagaras, meta del nostro soggiorno, in quanto ospiti di amici transilvani, di notte e sotto un diluvio d’acqua (per fortuna l’unico che abbiamo preso).
Visiteremo il Castello di Dracula a Brasov, vari bellissimi monasteri greco-ortodossi, e faremo gite panoramiche nei Carpazi. Bellissima la Transilvania, incontaminata ed economicissima, però se ci andate in moto ed avete amici rumeni, è meglio...
Per tornare in Italia passiamo in Ungheria (sosta a Pecs, bella città da visitare), e per fortuna in Croazia e Slovenia (non sapevamo delle alluvioni austriache e se fossimo passati da lì saremmo rimasti bloccati, anche dalla chiusura del Brennero); in Italia, tanto per non perdere il "gusto" delle strade strette e trafficate, veniamo giù dalla Romea + E45.
Alla prossima…..
Daniela e Giovanni Sabattini (a noi il satellitare nun ce serve…….)