Capo Nord
Paolo Rocchi e Ottavio Celli
PREMESSA
Tutto cominciò quasi per gioco: una frase buttata lì, quasi per scherzo ; una risposta altrettanto spiritosa e...si iniziò a parlare seriamente di questo viaggio.
Le basi del progetto ci trovarono subito d'accordo: se di viaggio in moto si doveva parlare , il viaggio in moto si doveva fare… e prevedere di percorrere chilometri di asfalto.
Ottavio raggiunge la mia abitazione il venerdì sera, e dopo una cena frugale a base spaghetttini alle vongole ci buttiamo sul letto. Alle 3,00 suona la sveglia ( ma noi già da un po' eravamo vigili), e alle 3,20 accendiamo i motori alle protagoniste del nostro viaggio.
SABATO 2/08/08 - Imbocchiamo l’autostrada verso Milano e a Modena direzione Brennero. A Bressanone, verso le 6,00 , incomincia a piovere e fino a Monaco la stessa non ci abbandonerà. Finalmente il tempo migliora e questo ci da la possibilità di aumentare la nostra andatura ( anche perché in Germania molti tratti d’autostrada non sono soggetti a vincoli di velocità). Verso le 20,00 raggiungiamo l'albergo prenotato da casa, dopo avere percorso 1380 km. Cena in hotel e finalmente a nanna.
DOMENICA 3/08/08 – Appena svegliati, il mio compagno d’avventura, mi fa notare che il suo riposo è stato disturbato dal mio respiro notturno leggermente pesante, e di conseguenza, ritengo opportuno omaggiarlo di 2 grossi tappi per le orecchie. Dopo colazione partiamo: direzione Copenaghen. Scegliamo per il traghetto in quanto il percorso stradale ci porterebbe via del tempo prezioso ( è previsto l'arrivo ad Oslo per la sera). Attraversiamo il famoso ponte che collega la Danimarca con la Svezia e a Malmo imbocchiamo l'autostrada che ci porterà alla meta della giornata ( a questo punto il gps mi segnala che mancano 655 km alla prossima svolta). Durante questo tragitto ogni tanto ad Ottavio gli sÏ "rompono gli ormeggi" e per non lasciarlo da solo sono costretto a raggiungere velocità di 170-180 km orari. In ogni modo non ci sono conseguenze, e verso le 19,30 raggiungiamo l'albergo . Doccia e cenetta in un locale del centro. Percorsi km 924,2.
LUNEDI' 4/08/08 – Partenza di buon’ora direzione ovest, meta da raggiungere: Bergen. Lasciata la capitale norvegese, la strada inizia a salire lentamente e, dopo avere attraversato valli incantevoli e ruscelli d’acqua limpidissima il tempo comincia a peggiorare. Raggiunti gli 800/900 mt. d'altitudine il sensore del cruscotto segnala una temperatura di 8 gradi, e un po' di neve a bordo strada lo conferma. Fortunatamente troviamo un locale aperto, e un "buon" caffé norvegese ci da un po' di sollievo. Ripartiamo, e dopo un centinaio di km ci fermiamo per il pranzo in un paesino e in un supermercato, roba da non credere, acquistiamo lasagne al forno e pollo arrosto, rivelatesi poi d’ottima qualità. Ripartiamo con la pancia piena e percorsi pochi km entriamo in galleria. Strana galleria e strana strada: sempre in curva a destra e sempre in discesa. All'uscita ci troviamo al livello del mare, di fronte ad un bellissimo fiordo e con un traghetto che sembra stia aspettando proprio noi.
Una volta saliti sul traghetto notiamo che il cavalletto elettrico della moto di Ottavio manifesta segni d’affaticamento, e dopo alcuni tentativi non da più segni di vita ( d’ora in avanti sarà costretto ad usare esclusivamente il cavalletto laterale, e causa la sostituzione delle sospensioni originali, siamo costretti utilizzare inizialmente il vocabolario di inglese come spessore, e in seguito a fissare una zeppa di legno alla base dello stesso per diminuire l’inclinazione eccessiva).
Arrivati sull'altra sponda la strada si divide in 2. Lasciamo la strada principale e imbocchiamo la 1^ delle 7 "strade turistico nazionali" ( in seguito S.T.N.) presenti sul territorio norvegese. Fortunatamente ampi sprazzi di sole ci fanno avere una visuale travolgente: panorami entusiasmanti si aprono ai nostri occhi, e lo sguardo si protrae all'infinito. Alla vista di tanta bellezza la radio comincia a gracchiare, e una voce famigliare mi urla all'interno del casco: " Ma guarda dove ti ho portato….ma guarda". (Questa frase me la sentirò ripetere spesso durante tutto il viaggio).
Nel tardo pomeriggio raggiungiamo Bergen e ci sistemiamo in albergo (km 485). Purtroppo apprendiamo che non c'è la possibilità di sistemare le moto in garage e di conseguenza devono rimanere in strada, pazienza. Passeggiata in centro e ricerca di ristorantino. Proprio nella parte retrostante delle famose casine di legno di Bergen (considerate patrimonio nazionale), crediamo di avere trovato quello che cerchiamo: locale tipico, tutto di legno massello, antico, e una giovane ragazza che ci invita ad entrare.
Attimo di panico alla vista del menù, ma affrontiamo con il sorriso sulle labbra il nostro destino: ad Ottavio viene servito un piatto locale a base di pesce e al sottoscritto dell'ottimo formaggio. Una volta spazzolato il tutto al mio compagno di viaggio esprime un desiderio: "Sentiamo se hanno della buona grappa?" Il destino c’è amico, Ci servono 2 bicchierini di "grappa di Brunello, tenuta BANFI". Come si sa la grappa, per sua natura, evapora in fretta e di conseguenza….siamo costretti a fare il bis. Arriva il conto: 40 euro per i primi piatti + 50 euro per le grappine. Ma siamo in vacanza, e domani….è un altro giorno.
MARTEDI' 5/08/08 – Partiamo, direzione nord. D'ora in poi si va all'avventura: senza prenotazioni alberghiere e senza seguire un percorso prestabilito. Il caso vuole che imbocchiamo una galleria, una galleria lunga 24 km, dotata a distanza regolari di ampi spazi adibiti a parcheggi con relativi servizi igenici, sicuramente la più lunga del mondo. Raggiungiamo la pittoresca cittadina di Flam, da dove parte un trenino turistico, uno dei più ripidi al mondo senza ausilio di cremagliera, che in 1 ora di viaggio, attraverso paesaggi fiabeschi e ghiacciai perenni, porta a Myrdal.
Stiamo valutando se affrontare questo piccolo viaggio in treno quando un evento inaspettato prende per noi la decisione: la locomotiva ha necessità di manutenzione e di conseguenza riparte solo di sera. Dopo un pasto a base di salmone e patate riprendiamo le nostre moto e puntiamo verso nord. Percorriamo un'altra "S.T.N." e, dopo innumerevoli interventi radio del mio compagno arriviamo LOM, percorsi 374 km.
Prendiamo possesso della camera, e subito dopo al ristorante; dove rivediamo una coppia conosciuta il giorno stesso durante una sosta. Ceniamo insieme, passeggiata digestiva con visita ad un’antica chiesa costruita totalmente in legno e relativo cimitero, poi…….a letto.
MERCOLEDI' 6/08/08 - Puntiamo verso Alensud, dove, dopo avere percorso una strada sulla tipologia di quella che porta al passo dello Stelvio (tornanti e neve tutto l'anno), all'uscita da una galleria, rimaniamo esterefatti dal paesaggio sottostante: dall'alto vediamo primeggiare, ormeggiata nella parte terminale di un fantastico fiordo (a circa 240 km dal mare), una maestosa nave da crociera e, naturalmente, foto di rito. Continuiamo il nostro percorso e finalmente imbocchiamo "la più bella strada del mondo". Costruita per collegare una serie d’isolotti, è situata al livello del mare, e solo un ponte, particolarmente arcuato, permette ad alcune tipologie di navi, il passaggio sottostante. Un ponte particolare, fine, leggero, sembra sia sostenuto solo dal vento; veramente fantastico!. La meta della giornata è Trondheim, che raggiungiamo nel tardo pomeriggio, sotto una pioggia battente e dopo avere percorso 488 km.
L'albergo prescelto non aveva la possibilità di ospitarci, fortunatamente nelle vicinanze, un colorito campeggio ha risolto il problema: una graziosa signorina ci consegna le chiavi di un’ospitale HITTE (Piccola casina di legno dotata di tutti confort). Una volta entrati, resoci conto dell'attrezzatura disponibile, ad Ottavio viene una brillante idea : " questa sera ceniamo a base di pasta". Detto-fatto, ci rechiamo in un vicino supermercato dove acquistiamo pasta, sugo, olio, forma e birra.
Tutto ok tranne che per la birra: dopo le 20,00, causa una legge nazionale, sono vietate le vendite dei prodotti alcolici. A seguito di ciò optiamo per la coca cola. Cucinati 500 grammi di maccheroni Barilla, conditi con sugo alla bolognese Barilla e alla fine della cena…….sembrava fosse passato Creatura (non so se mi sono spiegato).
GIOVEDI' 7/08/08 – Ci lasciamo la città alle spalle e puntiamo concretamente verso le isole Lofoten. Decidiamo si saltare il traghetto a Bodo ( tratta troppo lunga) e c’indirizziamo verso la parte settentrionale delle isole. Durante il percorso, una serie d’indicazioni stradali ci fa capire chiaramente che siamo giunti al "circolo polare artico": sosta, foto di rito e realizzazione del nostro piccolo monumento fatto di sassi, sul quale troneggia l'adesivo del KOG. Il tempo stringe e causa anche le innumerevoli soste causate da panorami mozzafiato con conseguenti fotografie, ci rendiamo conto che conviene fermarci prima dell'imbarco, e fortunatamente il destino ci fa trovare lungo la strada un bellissimo alberghetto adagiato sulle sponde di un fantastico fiordo. Questa struttura è situata nei pressi di Elenjorda e dopo un'occhiata al contachilometri rendiamo conto che abbiamo percorso 732,3 km ed è consigliabile riposarci.
VENERDI' 8/08/08 – Oggi è il giorno “dell'attacco” alle Lofoten, e sembra che il sole ci sia amico. Percorriamo un centinaio di km e prendiamo il traghetto a Bognes. Attraccati a Ledingen inizia la nostra discesa verso sud. Credo sinceramente che certi spettacoli della natura una volta nella vita vadano visti, e sono convinto che Nostro Signore, nella fase di realizzazione dell'universo, abbia iniziato la sua opera proprio da questa parte del globo, quando era fresco e ben riposato; magari di lunedi'. Percorriamo le Lofoten prima da nord a Sud, fino alla punta estrema,dove troviamo un grazioso paesino di pescatori.
L'economia di questi paesi si basa principalmente sulla pesca, l'essiccazione e la lavorazione del merluzzo e, naturalmente, i turisti aiutano ad incrementarla. Riprendiamo la strada a ritroso, verso nord, e ci rendiamo subito conto che pur essendo la stessa dell'andata, nel ritorno i paesaggi sono completamente diversi: i giochi di luce creati dal movimento del sole, basso sull'orizzonte, fanno sì che i colori cambiano, non sono più gli stessi, le ombre si allungano, e i paesaggi assumono prospettive diverse.
Si fa tardi, siamo alla ricerca di un alloggio per la notte ma sembra non sia così semplice. Visitiamo un campeggio, ma ci rendiamo conto che le attrezzature disponibili sono fatiscenti, di conseguenza ….andiamo avanti.
Come sempre il fido GPS corre in nostro aiuto: ci segnala che nelle vicinanze dell'attracco del traghetto c'è un hotel, l'unico. Siamo fortunati: ci consegnano un grazioso appartamento e di conseguenza, ci offrono anche la cena. Naturalmente a base di BACCALAO ( speciale) Prima di ritirarci tra le braccia di Morfeo controllo il contachilometri: 603,4
SABATO 9/08/08 – Sveglia di buon’ora e, durante la colazione, prendiamo una decisione che in futuro risulterà non essere delle più felici: saltare la città di Tromso e puntare direttamente a nord. Questo ci da la possibilità di raggiungere Jamsa in anticipo e, di conseguenza, visitare i luoghi situati nelle vicinanze senza l'aggravio dei bagagli al seguito. Durante il tragitto non sono previsti traghetti, in ogni caso, ci aspetta una bella fagocitata di km. . Proseguiamo il nostro viaggio percorrendo strade situate al livello del mare, di conseguenza la temperatura risulta essere concretamente accettabile.
Verso sera arriviamo ad Alta e il fido gps ci informa che un hotel è situato nelle vicinanze. Visto la distanza che ci separa dalla meta (Nordkapp è a "soli "240 km) decidiamo di prenotare la camera per 2 notti, in modo di raggiungere, anche in questo caso, l'obiettivo con le moto non gravate dal peso dei bagagli , e di conseguenza, ritornare per la sera. Ottima cena in albergo con proposta di piatti tipici( tra i quali anche un piccolo assaggio di carne di balena) e dopo 590,6 km andiamo a letto soddisfatti. Domani ci attende un gran giorno.
DOMENICA 10/08/08 - Fatta colazione partiamo. Attraversiamo un altopiano situato a circa 1000 mt. S.l.m., la temperatura è decisamente bassa 8-9 gradi centigradi. La vegetazione esistente si manifesta sotto forma di bassi arbusti, licheni, mirtilli, sembra di essere nella steppa russa, e per di più….piove. All'improvviso….un’urlo nel casco:" LE RENNEEEE" Attimi di agitazione: ferma la moto, macchina fotografica in mano e via, a cercare di immortalare questi animali, i quali, naturalmente, non sono propensi allo scopo. In ogni caso qualche scatto riusciamo ad eseguirlo. D’ora in avanti questi animali diventeranno le nostre inseparabili compagne di viaggio. Le troviamo in ogni angolo: dietro una curva, all'uscita da una galleria, ai bordi strada, e questo non fa altro che aumentare la nostra attenzione.
Addirittura Ottavio ha avuto la fortuna di vivere un'esperienza unica: è stato oggetto di particolare attenzione da una di queste che, avendo necessità di espletare le proprie funzioni fisiologiche, ha preso di mira uno stivale dello stesso, urinando nelle immediate vicinanze.
La strada corre veloce e i km alla meta diminuiscono sempre più. Usciti dall'ultima galleria sottomarina un casellante ci chiede il pagamento del pedaggio (fino ad ora mai successo) e dopo avere sborsato 70 krn ( 9 euro) a testa, continuiamo.
Il paesaggio è maestoso, l'occhio si perde all'orizzonte verso un mare e un cielo limpidissimo, terso, senza un minimo di foschia e fortunatamente, sotto un sole meraviglioso, ( che a questa latitudine sembra miracoloso).
Ecco, in lontananza si vede apparire la rupe, la famosa rupe. Ci avviciniamo sempre più…….una curva,….un'altra curva…la tensione cresce,,,,,ci siamo! Ormai siamo arrivati, vediamo il vasto parcheggio avvicinarsi, ma…..una casello in mezzo alla strada ci impedisce di continuare. Pagate 200 krrn a testa ( 25 euro) acquistiamo il diritto di entrare e parcheggiare la moto, Finalmente.
Sono attimi indescrivibili, cerchiamo di non fare trapelare nulla , ma la tensione è ai massimi livelli. Dov' è il famoso mappamondo? Non si vede!! Ci avviciniamo lentamente ad un barriera protettiva , e finalmente, ….a circa 200 mt…. ECCOLO!!!
L'adrenalina nel sangue a raggiunto i livelli massimi, ci avviciniamo lentamente, quasi con timore. Nella testa mille pensieri: ma è vero quello che vedo? E' realtà o sono all'interno di un sogno? La mano si avvicina lentamente a questa struttura metallica , quasi con timore, e…mille ricordi tornano alla mente: da ragazzino, alle prime armi come motociclista con il lambrettino 50, ascoltavo il parlottare di alcuni ragazzi più grandi che con le loro vespa 150 gs progettavano di raggiungere la famosa rupe. Che eroi. E dentro di me pensavo: "Anch'io, quando sarò più grande, affronterò un viaggio del genere".
E al loro ritorno, dopo un mese circa, la mia sete di sapere era enorme, mille domande, ma le loro risposte date con sufficienza erano molto vaghe, come per farmi capire:" sei troppo piccolo, tu non puoi capire cosa vuol dire affrontare un viaggio come questo" . Oggi, con 57 primavere sulle spalle, sono qui anch'io, nel punto più settentrionale della vecchia Europa, e guardando la mia eccezionale e meravigliosa moto mi rendo conto che quei ragazzi di una volta erano davvero degli avventurieri, eroi senza macchia e senza paura, quando tutto era così precario: la strada, il mezzo utilizzato, l'abbigliamento.
Tutti fotografano tutto, e noi non siamo da meno. Saliamo sul piedistallo del mappamondo con il nostro striscione del KOG e un giapponese, guardacaso, ci immortala con le nostre macchine fotografiche. Ottavio scatta una foto con il telefonino e immediatamente la invia a Popi, poi, con la telecamerea, da vero regista esperto, studia la scena e...realizza un piccolo filmato.
Visitiamo tutto quello che c'è da visitare, compriamo i ricordini, decalcomanie per la moto, oggetti vari da portare ai nostri cari, insomma, cerchiamo in qualche modo di ritardare la partenza il più possibile, non vogliamo abbandonare questo luogo. Ma il tempo stringe, ci aspettano altri 240 km per il ritorno in albergo a Alta e, seppure a malincuore, risaliamo sui nostri cavalli d'acciaio per il ritorno. Rincontriamo le nostre amiche renne, ormai diventate inseparabili in questo tratto di strada, e a giornata conclusa, raggiungiamo Alta per l'ora di cena, Anche oggi abbiamo percorso 482.3 km.
LUNEDI' 11/08/08 - Saldato il conto dell'albergo, sicuramente elevato per i nostri parametri ma in linea con il tenore di vita dei norvegesi, per la prima volta dal giorno della partenza da Bologna, il gps segna direzione SUD, destinazione Rovagniemi, la città di Babbo Natale. Durante il tragitto ci accompagna un tempo bizzarro: il sole che segue alla pioggia e la pioggia che segue al sole. Senza particolari difficoltà entriamo in Finlandia, foto di rito al confine e dopo una sosta per un panino continuiamo la nostra strada. Però....qualche cosa è cambiato.
Lo spirito che ci ha accompagnato nei giorni precedenti, è cambiato, l'euforia è scemata e non è a causa del paesaggio monotono che incontriamo, è proprio qualche cosa che è dentro di noi, inconsciamente ci rendiamo conto che è iniziato IL RITORNO. Dopo centinaia di km di strada dritta, ondulata, fiancheggiata da foreste interminabili arriviamo a destinazione e, naturalmente, sotto la pioggia. Incontriamo il villaggio di Babbo Natale, ma visto l'orario, è tutto chiuso: di conseguenza cerchiamo riparo per la notte.
Come sempre il nostro indispensabile compagno di viaggio elettronico ci da una mano e ci porta, quardacaso, all'hotel “Santa Claus”. Ottima cena nel ristorante dell'albergo e finalmente a nanna. Oggi abbiamo percorso 643.8 km.
MARTEDI' 12/08/08 - Come sempre abbondante colazione e poi via, si riparte. Torniamo al villaggio di Babbo Natale, foto da tutte le parti e ingresso all'ufficio postale del luogo. All'interno dello stesso troviamo un ambiente particolare, tutto ispirato al personaggio in questione e durante un percorso prestabilito incontriamo proprio lui, il quale ci fa accomodare su un divano non eccessivamente comodo e viene scattata la foto di rito. Non siamo obbligati, ma naturalmente compriamo la foto e altri souvenir da portare a casa.
Riprendiamo il viaggio che ci porterà a Jamsa, ma questo risulterà essere particolarmente gravoso. Per centinaia di km sempre lo stesso panorama: strada diritta, ondulata, fiancheggiata da una foresta interminabile, alternata ogni tanto dalla visione di laghi e laghetti di varie dimensioni a bordo strada. Una monotonia esasperante. Periodicamente la nostra attenzione nella guida vacilla, nel casco arrivano ogni tanto gli sbadigli di Ottavio, e altrettanto a lui arrivano i miei, tutto aiuta per restare vigili, anche perchè le renne sono sempre in agguato e un eventuale collisione sarebbe per noi e le nostre moto praticamente disastrosa.
Comunque, bene o male, verso sera arriviamo a destinazione. Trovato il luogo prescelto per il raduno, cerchiamo la sistemazione per la notte. La fortuna ci è amica perchè incontriamo uno degli organizzatori e in pochi minuti ci risolve il problema, anche se il nostro arrivo era previsto per il venerdì successivo.
Scaricati i bagagli in camera troviamo un ristorantino a pochi km dall' albergo, cena con un ottimo filetto di bue con patatine e poi a letto. Questa sera siamo veramente stanchi. km percorsi 641.
MERCOLEDI' 13/08/08 - Tanto per cambiare anche questa mattina il tempo è molto incerto, al momento piove, ma come da esperienza acquisita, molto probabilmente più tardi smetterà. Decidiamo di partire lo stesso, direzione Helsinghi. Ci accompagna sempre il solito monotono panorama: strada dritta, ondulata, con foresta ai lati alternata da laghi e laghetti. Qui ci rendiamo conto che le distanze, che sulla carta risultano essere accettabili, in realtà sono enormi: per raggiungere la capitale dobbiamo percorere circa 250 km, oltrettutto sembrano anche di più perchè il contesto che abbiamo attorno non aiuta ( Ora ci rendiamo conto che sicuramente era meglio dedicare più tempo alla Norvegia).
Comunque verso mezzogiorno abbiamo raggiunto la capitale. L'impatto non è dei più entusiasmanti: immediatamente realizziamo che dal punto turistico culurale questa città ha poco da offrire, anche in centro città notiamo strade larghe, caotiche, senza una parte antica ben definita, e questo vuole dire che questa è una città senza storia, e di conseguenza non c'è nulla da vedere. Il caso vuole che notiamo una serie di pulman in sosta davanti ad una costruzione strana, sembra l'ingresso di una grotta. Incuriositi anche noi parcheggiamo le moto ed entriamo. Si tratta di un edificio religioso, una chiesa, con un nome che lascia poco spazio all'immaginazione: "La chiesa nella roccia".
Come previsto le pareti sono scavate nella roccia, e come tetto lastre di vetro proteggono gli arredi e i fedeli. Una nota positiva è data dalla presenza di una graziosa ragazza che nel silenzio più totale suona ad un pianoforte musiche di Chiopin e Mozart. Acquistati alcuni souvenir riprendiamo il nostro viaggio. Prendiamo la decisione di allungare la strada di ritorno passando per Tampere, e con l'occasione, visitiamo il punto di assistenza e vendita BMW. Ottavio acquista il cavetto di collegamento dal casco al voice, già da tempo dava disturbi in fase di ascolto. Verso sera torniamo a Jamsa, cenetta nel solito ristorantino vicino all'albergo e...a nanna. km percorsi 548.
GIOVEDI' 14/08/08 - Finalmente sembra che questa mattina il sole ci sia amico. Ottavio decide di prendersi una giornata di riposo, anche per fare riposare il braccio destro che da alcuni giorni le crea qualche problema. Sicuramente approfitterà per fare una salutare camminata e, perchè no, dedicarsi alla ricerca di funghi, che sembra ce ne siano in abbondanza nei paraggi. Personalmente preferisco muovermi, saldo sulla moto e chiedo al gps di indicarmi la strada per visitare i luoghi interessanti della zona. Per prima cosa raggiungo una casa abbandonata costruita interamente in legno, poi una piccola chiesa in mezzo alla foresta (naturalmente chiusa), un cimitero, una casa in sasso a bordo di un torrente; a questo punto decido di raggiungere Ottavio, sicuramente sarà più entusiasmante andare nel bosco a cercare funghi.
Arrivo da Otta dopo avere percorso 154.5 km e noto che in giro si incominciano a vedere delle altre kappone. Insieme ci rechiamo al punto di'incontro, dove conosciamo ARI e altri suoi collaboratori, al quale il mio compagno regala il libro del KOG e lui, in contropartita, ci consegna 1 maglietta e un libro per il nostro presidente. Notiamo subito la sua moto: qualche cosa d’impressionante. Dispositivi elettronici dappertutto, orologi e manometri in abbondanza per tenere sotto controllo tutte le funzioni della moto, sensori, telecamere, poggiapiedi estraibili e qualsivoglia diavoleria,
Addirittura una sistema elettrico che alza la sella del pilota in sintonia con il movimento in verticale del parabrezza. Nel contesto ci viene assegnato il nostro nuovo alloggio: un meraviglioso cottage interamente realizzato in legno, servito di tutte le comodità e accessori , perfino di sauna, tutto per noi. Sistemiamo le nostre cose e...cerchiamo di fare funzionare la sauna. Dopo vari tentativi infruttuosi riusciamo a capirne il funzionamento e, finalmente, ci godiamo anche questa esperienza. Nel tardo pomeriggio ci raggiunge nel cottage retrostante il nostro, un'altro partecipante al raduno, è Ronal e signora, conosciuti durante la traversati di uno degli innumerevoli fiordi in Norvegia.
Ari, l'organizzatore del raduno, dopo avere chiamato 2 taxi, ci porta tutti al ristorante, suoi graditi ospiti, e al ritorno ci ritiriamo ognuno nelle proprie abitazioni.
VENERDI' 15/08/08 - Nella mattinata decidiamo di recarci in centro città e visitiamo.... 2 o 3 supermercati (percorsi km. 11.7). Al ritorno notiamo che i partecipanti al raduno sono ormai alquanto numerosi e la moto di Ari fa la primadonna, attirando le attenzioni di tutti i presenti. Effettivamente questo personaggio è riuscito a trasformare la sua moto in qualche cosa d’eccezionale, senza però stravolgerne la natura e le caratteristiche. Visto l'ora, Ottavio propone di farci 2 spaghettini con il tonno e, naturalmente, mi trova d'accordo. Acquistiamo il necessario, anche se per l'olio d'oliva abbiamo dovuto trovare delle alternative.
Il mio compagno d’avventure, evidentemente conscio delle sue potenzialità culinarie, invita a pranzo il nostro amico Roland e signora e tra una birra e l'altra passiamo insieme un paio d’ore piacevolissime. In questo frangente mi rendo conto ( ma ne ero già a conoscenza da tempo) che la mia ignoranza della lingua inglese è enorme, Ottavio, invece, se la cava molto bene, a tal punto che da tutti è considerato il mio interprete personale ( ogni tanto nel dialogo si esprime anche con parole in dialetto romagnolo, ma questo viene recepito come "folclore italiano").
Il telefonino ogni tanto avvisa che ci sono messaggi in arrivo da amici e parenti rimasti in Italia, sono gli auguri per il ferragosto. Un Po di nostalgia mi assale, ma con una buona birra tutto passa. Nel pomeriggio ci hanno organizzato una gara di QUAD e naturalmente io e Otta partecipiamo. Bisogna percorrere, in retromarcia, uno slalom tra dei birilli posizionati molto stretti fra loro e ......non scendo in particolari sull’esito della prova, comunque non nascondo che ci siamo divertiti un casino.
La giornata non è ancora finita, verso sera partecipiamo ad una grigliata megagalattica, buffet di verdure, birra a volontà, sauna a fumo a disposizione con relativo bagno nel lago. Fortunatamente il tempo ci da una mano e nel pomeriggio il sole, sempre recalcitrante alla vista sin dal mattino, ci fa compagnia sino a sera inoltrata, regalandoci un tramonto meraviglioso.
SABATO 16/08/08 - Oggi è il giorno del raduno vero e proprio. Equipaggi provenienti da tutta Europa sono pronti alla partenza per le 9.00. Scaglionati in gruppi di 10/15 moto seguiamo il nostro leder che ci porta a spasso per la Finlandia e dopo una cinquantina di km arriviamo in un paese dove primeggia una grande fabbrica, sicuramente per tanti anni è stata il motore economico della zona. Poco distante da lei, una bella casa padronale ci accoglie nel cortile (probabilmente di proprietà dell’ex proprietario della fabbrica stessa). Ora adibita a luoghi d’incontro, assemblee, manifestazioni sportive al coperto, ecc,), parcheggiamo le moto e via alle foto, ufficiali o meno.
Una sessantina di moto, tutte dello stesso tipo, ma con caratteristiche diverse fa la loro figura. All'interno della struttura hanno allestito un enorme buffet, e, naturalmente, noi non siamo i tipi che si tirano indietro di fronte a queste realtà. Nel pomeriggio ritorno a Himos: tutti si devono preparare per la cena di gala. Alle ore 19.00 tutti in "arena" (discoteca al coperto) dove ci accoglie l'immancabile buffet con ogni ben Dio.
Notiamo nella parte centrale della pista da ballo, un lungo tavolo pieno d’oggetti vari: gagget, scudetti, medaglie, magliette, portachiavi e vari altri oggetti. Questi, fanno parte di premi riguardante la lotteria organizzata da Ari e sinceramente confido che qualche oggetto cada nelle nostre mani. Purtroppo siamo sfortunati, ma non del tutto. Veniamo premiati come equipaggio proveniente da più lontano, e con estrema soddisfazione, ritiriamo i nostri gagliardetti, naturalmente, per l'occasione, indossiamo le nostre camice bianche del KOG. Dopo brindisi vari ed estremamente soddisfatti ( forse anche a causa della birra ingurcitata) ci ritiriamo nel nostro alloggio ( percorsi km 108.3).
DOMENICA 17/08/08 - Facciamo colazione insieme con altri partecipanti al raduno e...inizia il rito dei saluti. Tutti partiamo per le rispettive destinazioni, e a noi spetta il tragitto più lungo. Primo obiettivo: il porto di Helsinki, dove troveremo il traghetto che ci porterà a Tallinn, capitale dell’ Estonia. Arrivati al porto appuriamo che abbiamo circa 2 ore d’attesa prima dell'imbarco, Siamo indecisi sul da farsi, ma arriva un altro motociclista in BMW. Ottavio non perde tempo a fare amicizia, e questo ci aiuta a passare una pò il tempo. Nel frattempo notiamo anche una graziosa ragazza, anche lei nell’attesa del traghetto, che sta armeggiando nel baule della sua lussuosa vettura ( il parere d’Ottavio riguardo alla potenziale attività di questa ragazza non lascia spazio a false interpretazioni). Finalmente iniziano le operazioni d’imbarco. Sistemate le moto nel garage, saliamo nei ponti superiori, e adocchiamo il self-service. Il caso vuole che ci troviamo tutti assieme allo stesso tavolo, e, approfittando delle sicure conoscenze della ragazza, ci facciamo consigliare un albergo in città provvisto di garage per le moto.
Dopo 1.30 ora di traversata giungiamo a Tallinn e digitando sul gps le indicazioni ricevute, arriviamo a destinazione. Sistemate le moto e fatta una doccia ristoratrice procediamo per la visita alla città vecchia, che risulta essere, di primo impatto, molto carina. Non eccessivamente grande, ma ben conservata, ricca di monumenti e palazzi antichi, maestosi, con cinte murarie ancora in perfetto stato, completamente pedonalizzata e innumerevoli ristorantini fanno da cornice alla stupenda piazza principale. Naturalmente uno di questi è visitato anche da noi e con la pancia piena ci apprestiamo ad un sonno ristoratore. Oggi percorsi km 236.4
LUNEDI' 18/08/08 - Ritiriamo le moto di buon’ ora e, per un disguido, dobbiamo pagare 20 euro a testa per una notte di parcheggio. Pazienza. Riprendiamo la rotta verso sud ed ormai da qualche giorno ci siamo tolte le imbottiture, il freddo a queste latitudini non fa più paura. Verso metà giornata entriamo a Riga, capitale della Lettonia: città caotica, con un traffico indescrivibile, senza la possibilità di fermare la moto in qualsivoglia parcheggio. In ogni caso riusciamo a scattare qualche foto, ma niente di più. Proseguiamo con destinazione Kaunas, capitale della Lituania e durante il tragitto facciamo una sosta lungo la strada, in concomitanza di un parcheggio dove il mar Baltico costeggia la strada stessa.
Alcuni temerari surfisti veleggiano solcando un mare tempestoso, sferzato da un vento violento, gelido e fastidioso. Riprendiamo il tragitto e prima di raggiungere la destinazione della giornata visitiamo un luogo particolare: “La collina delle croci”. Si tratta di un luogo mistico, religioso, sperduto in mezzo alla campagna, dove, nel corso degli anni, turisti e fedeli hanno piantato per terra la loro croce in segno di devozione o per grazia ricevuta (oggi se ne conta più di 50,000),e questo fece anche S:S: Giovanni Paolo II nel corso di una sua visita.
Verso sera raggiungiamo la città e trovato l'albergo con ristorante incorporato, ci apprestiamo a gettarci, dopo una passeggiata digestiva, tra le braccia di Morfeo. Oggi percorsi km 631.9
MARTEDI' 19//08/08 - Prendiamo la decisione di dirigersi verso Cestokova, per visitare la famosa "Madonna nera", e una volta entrati in Polonia ci rendiamo conto che le strade sono in condizioni pessime: il traffico pesante ha lasciato solchi talmente profondi nell'asfalto che diventa veramente pericoloso percorrerle. Non abbiamo scelta e dobbiamo continuare. Entriamo in Varsavia e il fido gps ci porta in centro, ma questo non risponde alle nostre attese. Ci troviamo di fronte ad un palazzo enorme, vecchio, non antico, sede di un museo d'arte, circondati da strade a 4 corsie che si diramano in tutte le direzioni. Numerosi hotel multipiano e supermercati modernissimi fanno da cornice a tutto questo.
Chiediamo informazioni, e una signora, che guarda caso parla italiano, gentilmente ci fornice le indicazioni per raggiungere la città vecchia. Riusciamo ad arrivarci, ma...non sappiamo dove lasciare le moto: divieti di sosta dappertutto, parcheggi non ce ne sono, di conseguenza ci toccherebbe lasciare le stesse dove capita, con relativa possibilità di lasciare ad eventuali malfattori la possibilità di depredarci dei bagagli che non sono custoditi all'interno delle borse rigide.
E' un rischio che preferiamo non correre, di conseguenza... ripartiamo. A sera raggiungiamo l'obiettivo prefissato e il conta km segna 658.8. Sistemazione in albergo, cena e, dopo passeggiatina serale, a letto.
MERCOLEDI' 19/08/08 - Mattinata dedicata alla visita della basilica, all'interno della quale si respira un'aria mistica: decine e decine di fedeli in preghiera fanno capire che questo luogo sacro è tenuto in seria considerazione da tutta la popolazione locale. Riesco a fare qualche foto, ma visto i vari divieti d’utilizzo di fonti di luce artificiali, con scarsi risultati. Riprendiamo le nostre moto e continuiamo il nostro viaggio, ormai in fase terminale. Durante il percorso, il mio compagno di viaggio decide di prestare maggiore attenzione alle informazioni che elargisce il SUO navigatore (che in precedenza aveva manifestato segni d’imprecisione), ma dopo 20 minuti di strade sempre più strette, una mulattiera c’impedisce di continuare, di conseguenza, ...si torna indietro fino al bivio precedente.
Attraversiamo una piccola parte del territorio della rep.Ceca, poi entriamo in Slovacchia con obiettiva Bratislava. Grazie al nostro inseparabile compagno di viaggio (il MIO gps) troviamo un alloggio a pochi metri dal centro antico della città, sistemata la moto (dopo avere percorso 480 km) e rilassati con una fantastica doccia, ci dedichiamo alla doverosa visita. In pochi minuti raggiungiamo la piazza principale e c’immergiamo nell’andirivieni di decine di persone.
Dal punto di vista architettonico delle abitazioni circostanti sembra di essere a Salisburgo, palazzi importanti, tutti decorati, classico stile austro-ungarigo, e, vista l'ora, cerchiamo il locale idoneo a soddisfare le nostre esigenze alimentari. Essendo l'ultima cena insieme, approfittiamo soprattutto della buona birra locale e l'euforia cresce di livello.
Ricordiamo i bellissimi paessaggi della Norvegia, la soddisfazione reciproca quando abbiamo raggiunto Nordkapp, gli interminabili km della terra finlandese, ...ma l'ora è tarda, e domani ci aspetta una tappa impegnativa, l'ultima.(km 480)
GIOVEDI' 20/08/08 - Ultimo giorno di viaggio. Lasciamo Bratislava di buonora e ci dirigiamo verso l'Austria. Ottavio propone di visitare un luogo di sua conoscenza, particolarmente ricco di funghi commestibili, e visto che non ci sono controindicazioni, lasciamo l'autostrada e c’inoltriamo nelle foreste austriache. Man mano che saliamo la strada diventa sempre più stretta fino ad un punto dove si perde anche l'asfalto; fortunatamente dopo qualche centinaio di metri si ferma. "aspettami qui, vado a vedere se trovo i porcini".
Dopo 20 minuti ritorna un pò imbronciato,… senza porcini, ma con un certo numero di galletti tra le mani e dice: "tornerò a settembre, e allora...". In ogni modo la sosta risulta non essere stata infruttuosa del tutto. Riprendiamo il nostro tragitto e dopo avere percorso una cinquantina di km attraverso un meraviglioso territorio, riprendiamo l'autostrada, che da questo punto in avanti non abbandoneremo più, fino al raggiungimento delle nostre rispettive abitazioni.
Nel tardo pomeriggio siamo ormai nei pressi di Bologna, breve sosta ai bordi dell'autostrada per i saluti e.........non vado oltre, la commozione mi assale, 20 giorni trascorsi costantemente a contatto di gomito, dividendoci sofferenze, emozioni, freddo, pioggia, euforia lasciano il segno. Oggi percorsi 896,4 km, Ottavio ne percorrerà 130/140 in più.
INFORMAZIONI GENERALI
Paesi attraversati: Austria, Germania, Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Rep.Ceca, Rep. Slovacca.
I NUMERI
Km. percorsi: 11.179,100
Lt. benzina consumati: 571
Percorsi con un 1 lt km 19,6 (Ottavio km 20,0)
Vel. media sull'int. percorso km/h 80,0
I COSTI
carburante euro 885,00
pernottamenti euro 1110,00 ( compreso raduno Iamsa)
alimentaz. e bar euro 850,00
varie euro 555,90 ( traghetti, gallerie, ponti, autostrade, parcheggi, souvenir, abbigliamento, ecc.)
I costi sono da considerare per ogni singolo equipaggio
CONSIDERAZIONI
Per il sottoscritto: è stata un'esperienza molto positiva, costruttiva, alquanto esaltante, e ritengo che buona parte del merito sia da riconoscere al mio compagno di viaggio, con il quale si è creato, sin dall'inizio, un feeling eccezionale.Non so se il futuro ci riserverà ancora la possibilità di ripetere esperienze analoghe, anche perchè riconosco che le circostanze familiari che ci hanno permesso di realizzare questo viaggio, sono da ritenersi più uniche che rare.
Per Ottavio: le considerazioni sono altrettanto positive, molto positive; e i meriti vanno divisi in parti uguali. Questo viaggio è stato entusiasmante, un’esperienza che si ricorderà per tutta la vita, sicuramente da raccontare ai nipoti, davanti al camino nelle fredde sere invernali.