Sicilia on the Road
Luca d'Orazio
SICILIA ON THE ROAD - 11-19 Maggio 2013
Moto: BMW K1600GT
Totale km percorsi: circa 2.750
Spese sostenute: circa 1.700,00 €
1° GIORNO – 11 Maggio
Zola Predosa (BO) –Napoli (NA)- km 585 + Traghetto per Palermo (PA)
Erano oramai diversi anni che sognavamo di fare un viaggio in Sicilia in moto, ma a causa delle tempistiche non compatibili tra i nostri impieghi ed un viaggio del genere, oppure per periodi non ottimali per visitarla, abbiamo sempre rimandato…fino a poche settimane fa, quando abbiamo deciso di prenderci una settimana di riposo per ricaricare le batterie. E quale occasione migliore per affrontare questo nostro sogno rimasto in sospeso oramai da troppo tempo.
Decisa la settimana per il viaggio, in poco tempo abbiamo raccolto parecchie informazioni sulla meta da visitare, per poi condividere un itinerario di massima. Essendo consapevoli che in una sola settimana non è possibile visitare l’intera isola, abbiamo deciso di guadagnare un po’ di tempo imbarcandoci a Napoli, per traghettare durante la notte fino a raggiungere il porto di Palermo. Questo ci permetterà di arrivare riposati a Palermo, e di partire immediatamente alla scoperta della Sicilia. Tramite alcuni amici del KOG (Biagio, Peppebivona, Turbine e Charlie) siamo riusciti ad ottenere molte informazioni per la pianificazione dei nostri punti di interesse, senza contare la loro grande disponibilità e gentilezza nei nostri confronti, contando il fatto che non ci siamo mai nemmeno conosciuti di persona, se non aver scambiato qualche battuta sul Forum del KOG.
Devo dire che questo gruppo ha un grande spirito di amicizia e di aggregazione. Dopo aver pianificato in linea di massima le tracce ed i percorsi, decidiamo di prenotare i traghetti, ovvero Napoli-Palermo per l’andata e Messina-Salerno per il ritorno. Come di consueto, la sera antecedente la partenza prepariamo con cura i bagagli ed andiamo a riposare. Al mattino siamo carichissimi e ci mettiamo in marcia imboccando l’autostrada A1 in direzione Firenze. Il piacevole clima attorno ai 20°C e la musica che ci fa da dolce sottofondo musicale, ci accompagna per tutto il viaggio. Maciniamo parecchi km, e come al solito mi accorgo che il Pastore e la Pecorella sono un’accoppiata perfetta, come perfetta è la loro sintonia.
Siamo un po’ in anticipo sulla tabella di marcia e, dopo un veloce pranzo in Autogrill, all’altezza di Cassino decidiamo di uscire dall’autostrada per percorrere gli ultimi 100 km di strada normale che ci dividono dal porto. La strada non offre grandi scenari, e poco più tardi siamo alla periferia di Napoli. Ce ne accorgiamo dall’intenso traffico e dalle pessime condizioni del manto stradale. Sono le 16:00, l’orario della merenda. Parcheggiata la moto nei pressi del lungomare pedonale, e sentito un leggero languorino, ci fermiamo in una pizzeria per spararci 2 belle Margherite. Dopodiché ci portiamo al punto d’imbarco e saliamo a bordo, dove prendiamo possesso della cabina. Non vediamo l’ora l’indomani di sbarcare in Sicilia, dove comincerà la nostra avventure “Sicilia On The Road”.
2° GIORNO – 12 Maggio
Palermo (PA) – Custonaci (TP) - km 245
Notte abbastanza tranquilla, ed il mare ci ha cullato per farci addormentare. Sveglia alle 5.30, prepariamo i bagagli e poco dopo siamo in arrivo al porto di Palermo. Questa soluzione del traghetto non ci è dispiaciuta affatto, anche perché adesso abbiamo una giornata piena davanti e siamo allo stesso tempo riposati. Appena scesi dal traghetto siamo affamati, e per fare una buona colazione ci fermiamo nella piazzetta del centro di Mondello (PA).
Ci spariamo 3 croissant, di cui 2 alla crema ed 1 alla ricotta, accompagnati da 1 caffè ed 1 succo di frutta. Finita la colazione decidiamo di fare una sosta a Scopello, passando per l’Isola delle Femmine. Nei pressi di Scopello ci fermiamo ad ammirare i faraglioni nei pressi della famosa tonnara oramai dismessa da circa 30 anni. Passiamo poi per il centro del piccolo paese, prima di rimetterci in marcia in direzione dell’hotel, dove abbiamo preso accordi per poter usufruire della stanza già dal mattino. L’hotel Villa Zina (Custonaci – TP) è molto bello. Si tratta di un baglio ristrutturato. Un baglio, per chi come me non sa che cosa sia, è una tipica struttura locale composta da una corte ampia interna, protetta da grosse mura e dotato di un grande portone d’ingresso. La stanza è davvero molto bella ed accogliente. Non siamo in centro al paese, pertanto è indispensabile muoversi sempre con la moto.
Dopo esserci rinfrescati ci vestiamo con “abiti civili” per andare a fare un giro a San Vito lo Capo (TP). La strada è molto bella, ed alla nostra sinistra troviamo uno splendido mare dai colori molto intensi. Arrivati in paese ci facciamo consigliare un buon ristorante da un personaggio della Polizia Municipale, che scopriamo essere un posto consigliato da diverse persone che lo hanno citato nei loro racconti di viaggio.
Già all’ingresso del locale stesso percepiamo che abbiamo scelto il posto giusto. Vista la meravigliosa giornata calda e soleggiata, decidiamo di pranzare fuori, ed il gentile personale ci accompagna al tavolo. Il ristorante si chiama “Profumi di Cous Cous”, pertanto non possiamo fare altro che assaggiare la loro portata trainante: il Cous Cous. Nell’attesa degustiamo un piatto di “Panelle”, veramente ottime. È la prima volta che le mangio, e ne ho subito apprezzato il piacere di gustarle.Poco dopo ci raggiungono i Cous Cous, 2 piatti veramente molto abbondanti, quasi troppo direi. Un pranzo fuori dal comune che ha certamente conquistato i nostri palati. Pur essendo davvero molto sazi, non possiamo non degustare un assaggio di Zibibbo, che personalmente adoro.
Per smaltire la supermangiata facciamo una bella passeggiata lungo tutte le stradine di San Vito, facendoci conquistare dalla bianca spiaggia e da un mare dai colori che difficilmente ho visto da altre parti. Ci stendiamo sulla sabbia, quando il pisolino pomeridiano ci coglie di sorpresa. Dopo un’altra breve passeggiata per una granita e l’acquisto di qualche piccolo souvenir, ci rimettiamo in marcia, in direzione Erice, dove abbiamo deciso di cenare in un ristorantino ampiamente consigliato, che si trova proprio nel centro del paese. Lungo il percorso siamo rapiti da un bellissimo scorcio che si affaccia sul mare, e decidiamo di fermarci per fare qualche fotografia. Per arrivare ad Erice è necessario percorrere una ripida stradina di montagna di circa 10 km che collega la città “bassa” di Erice e la Erice antica che si trova in cima alla montagna. Sulla costa ci sono circa 20°C, mentre salendo in quota vediamo che il tempo e la temperatura variano molto in fretta. Arriviamo alla città alta dove troviamo una fitta nebbia e 15°C…sembra una giornata di novembre, e peraltro nemmeno una delle migliori.
Lasciamo la moto al di fuori del centro, in quanto ci dicono che all’interno non si può circolare e parcheggiare. Visitiamo tutto il paese a piedi, tra stradine con grosse pietre e molto ripide. La nebbia è ancora bassa ed il freddo ci entra nelle ossa, pur indossando l’abbigliamento da moto. È ora di cena e, dopo aver visitato il castello, ci dirigiamo verso il Ristorante Monte San Giuliano. Ordiniamo: Busiati (tipica pasta locale) alla San Giuliano ed una millefoglie di Moli (un tipo di pesce bianco) il tutto accompagnato da un calice di vino bianco. Non prendiamo il dolce perché proprio nella porta accanto al ristorante abbiamo visto che c’è la pasticceria “Maria Grammatico” che è aperta fino alle 22:00. Ci infiliamo all’interno per ammirare le vetrine composte da centinaia di dolci coloratissimi.
Io non resisto ed ordino immediatamente 1 cannolo alla ricotta, e la Pecorella fa altrettanto con un altro dolcino. Per non farci mancare nulla ci prendiamo un altro paio di dolcetti da portarci con noi in hotel…dove sappiamo già che non rimarranno a lungo. Dopo questa intensa giornata, la stanchezza sopraggiunge, e per rientrare in hotel percorriamo 20/22 km con selle e manopole riscaldate accese.
3° GIORNO – 13 Maggio
Custonaci (TP) – Marsala – Trapani (TP) - km 130
Quest’oggi abbiamo deciso di raggiungere Marsala. Inseriamo la rotta nel navigatore e ci avviamo per raggiungerla. La giornata appare ventosa, noi non lo sapevamo ma questo è un periodo che si presta al vento sull’isola, ma spostandoci sulla costa il tempo migliora, ed il sole splende alto. Arriviamo a Marsala, e parcheggiamo la moto per avviarci per le stradine del centro. Purtroppo qui il lunedì mattina sono chiusi tutti i negozi, e la città sembra non molto via. Dopo una passeggiata per il centro, ci accorgiamo che sono già le 13:00. Telefoniamo ad un ristorantino che ci ha consigliato una mia collega, per prenotare un tavolino per 2. Questo ristorante dista solamente 20 minuti da Marsala, e si trova proprio sulle saline.
Arriviamo da Mamma Caura e ci accomodiamo in veranda. Lo scenario è molto bello, ed i colori sgargianti dell’arredamento esterno risaltano particolarmente sotto la luce di questa meravigliosa giornata. Di fronte a noi si trova un mulino in ottime condizioni. Siamo certi che poter cenare con questo scenario e tutte le luci della notte attorno sarebbe stato davvero molto bello. Dopo aver divorato 2 piatti di Busiati ed 1 “spaziale” cassatella alla ricotta, ci fermiamo a fare qualche scatto nei pressi del mulino e delle saline. Riprendiamo la moto e ci indirizziamo verso Trapani.
Lungo il percorso siamo incuriositi dall’indicazione di un altro mulino, che però non si vede dalla strada principale che stiamo percorrendo. La abbandoniamo temporaneamente ed arriviamo tramite una stradina bianca a questo mulino davvero molto bello, nei pressi di Torre Nubia. Anche qui facciamo una breve sosta per fare qualche fotografia, e poco dopo ritorniamo sulla strada principale che avevamo abbandonato poco prima. Raggiungiamo il centro di Trapani, dove parcheggiamo la moto e, come di consueto, ci accingiamo a fare una bella passeggiata lungo le viuzze del paese.
Per essere sinceri la città non ci ha entusiasmato molto, forse perché dalla stessa avevamo aspettative maggiori, o chi sa per quale altro motivo. Inizialmente avevamo deciso di cenare qui a Trapani, ma presi da un triste sconforto generale, preferiamo rientrare in hotel, percorrendo tutta la litoranea. L’umore è quello di una giornata non molto ricca di emozioni. Siamo contenti che domani ci sposteremo ad Agrigento.
4° GIORNO – 14 Maggio
Custonaci (TP) – Agrigento (AG) - km 150
Prepariamo i bagagli e carichiamo la moto. Queste 2 prime notti in Sicilia ci sono piaciute, e la sistemazione direi di ottima qualità, ad un prezzo veramente accettabile (98,00 totale per le 2 notti). Inseriamo Sciacca nel navigatore, che dovremo raggiungere verso l’ora di pranzo. Non facciamo soste intermedie e attraversiamo tutta la Sicilia da Nord verso Sud percorrendo le meravigliose stradine dell’entroterra, per poi raggiungere Sciacca. Abbiamo la moto carica con il borsone legato sul top case posteriore, ed il posto non ci ispira molta fiducia per abbandonare moto e bagagli.
Dopo un giro abbastanza veloce del paesone, decidiamo di andare verso Agrigento. A pochi km dall’arrivo, ed un po’ affamati, decidiamo di fare una sosta a Porto Empedocle alla Scala dei Turchi. Parcheggiata la moto in un piazzale di ghiaia, ci avviamo verso una struttura che si trova proprio sulla spiaggia, dove mangiamo qualcosa di veloce. Da qui ci incamminiamo lungo la spiaggia, per raggiungere in pochi minuti a piedi la famosa Scala dei Turchi. Si tratta di una parete rocciosa (falesia) che si erge a picco sul mare, di colore bianco e dalla singolarità delle forme che la rendono unica.
Anche qui facciamo diversi scatti, per poi ritornare sempre dalla spiaggia, da dove siamo arrivati. Ci rimettiamo in viaggio per raggiungere Casa Fiorita, il Bad & Breakfast di Peppe (Peppebivona del KOG). Lungo la strada, a soli pochi metri dalla meta finale, ci incrociamo con Peppe, e subito decidiamo di fermarci a bordo strada per salutarci e conoscerci di persona. È la prima volta che ci incontriamo, ma è come se ci conoscessimo da parecchio tempo (grazie al Forum del KOG). Ci diamo appuntamento più tardi a casa fiorita dove dovrebbe arrivare anche Salvatore (Turbine del KOG) e sua moglie. Ci conosciamo anche con loro per la prima volta di persona. Peppe si offre per farci da “cicerone” ed accompagnarci alla Valle dei Templi.
Facciamo parecchia strada nella valle, dove ammiriamo i meravigliosi resti dei templi delle civiltà greche. Alcuni sono disastrati e quasi irriconoscibili, mentre ce ne sono altri in ottimo stato e davvero bellissimi. Facciamo un sacco di foto, che ci ricorderanno di questi momenti unici trascorsi con i nostri “nuovi” amici. Siamo stati fortunati oggi perché è stata una giornata meravigliosa, con il sole e la temperatura giusta per fare questa tipologia di visita all’aperto, ed anche l’orario migliore per godere di questo scenario al tramonto, mentre il sole scende ed i monumenti cominciano ad illuminarsi all’imbrunire. Che spettacolo!!!
Torniamo alle moto, ed accompagniamo Peppe a prendere Concettina a Porto Empedocle, prima di tornare ad Agrigento per la cena. Ci portano a mangiare in un posticino tranquillo, dove ci facciamo una supermangiata di pesce, tra ricchissimi antipasti differenti, un bis di primi e secondi a volontà. Come da buona tradizione del KOG ci siamo sparati una bella “magnata” come si deve. Rientriamo a Casa Fiorita per riposare.
5° GIORNO – 15 Maggio
Agrigento (AG) – Corleone (PA) – Agrigento (AG) - km 250
Appuntamento alle 8:30 per colazione con Salvatore e Maria Concetta. Purtroppo oggi non ci faranno compagnia in quanto devono rientrare a San Cataldo (CL). Passiamo dal Grand Hotel Mosè per salutare Peppe e Concettina. Il cielo è coperto ed oggi le previsioni hanno messo pioggia, ma noi abbiamo deciso di fare un giro in montagna verso l’entroterra, e costruiamo un itinerario di circa 250 km che ha come destinazione finale Corleone, per poi rientrare. Come previsto, dopo pochi km comincia a piovere e diventa sempre più insistente.
Non vogliamo metterci le tute antipioggia, ma dopo diversi km siamo costretti ad indossarle. La strada è davvero molto bella, ma purtroppo l’asfalto è pessimo, oltre ad essere scivoloso per la pioggia, lo è anche perché molto deteriorato. Arriviamo a Corleone, uno dei paesi cuore della mafia, terra di Totò Riina e Provenzano. Il paese è molto brutto e sporco ed attraversandolo in moto non ispira certo ad una visita guidata. Ci fermiamo nella piazza centrale del paese per gustarci qualche dolcino tipico locale ripieni di ricotta e per un caffè. Poi ripartiamo. Torniamo verso Agrigento per una strada diversa rispetto a quella dell’andata.
Rientriamo a Casa Fiorita per rinfrescarci velocemente per poi andare in centro a fare una passeggiata per il corso principale (via Atenea). Alle 20.30 ci passano a prendere Peppe e Concettina per andare a cena. Andiamo al Gioia, un ristorantino che si trova a poche centinaia di metri dal B&B. Io e Peppe mangiamo carne a volontà e le ragazze la pizza. Siamo stati molto bene stasera.
6° GIORNO – 16 Maggio
Agrigento (AG) – Modica (RG) - km 210
Dopo colazione prepariamo i bagagli. Oggi lasciamo Casa Fiorita ed Agrigento. Salutiamo Pierluigi (il figlio di Concettina che gestisce il B&B) e ci rechiamo al Grand Hotel Mosè per salutare Peppe e Concettina. Ci dispiace molto salutarci, ma dobbiamo proseguire il nostro tour della Sicilia. Decidiamo di percorrere la SS115 che costeggia il mare. Passiamo da Licata, Gela, Vittoria e Ragusa, per arrivare a Modica con un forte vento che ci accompagna per gli ultimi km. Arriviamo all’hotel Palace di Modica e dopo esserci rinfrescati i ragazzi del KOG ci vengono a prendere.
Nella hall ci aspettano Giancarlo (Charlie), Biagio e Giorgio (Akos). Ci portano subito a prendere una granita con panna, per poi scortarci a Ragusa Ibla, dove passiamo per tutte le stradine strette della città vecchia. Parcheggiamo le moto e ci facciamo un giro per la città, che ci piace subito molto. Visitiamo la chiesa di San Giorgio (Patrono di Ibla) e poi gironzoliamo per la città, mentre chiacchieriamo per conoscerci meglio.
Ci spostiamo poi a Ragusa dove, anche qui, facciamo una passeggiata lungo il corso principale. È quasi ora di cena. Accompagniamo Biagio a casa per andare a prendere Silvina (sua moglie). Assieme ci rechiamo nel centro di Modica dove facciamo una breve passeggiata mentre aspettiamo Giancarlo e Luana (la sua fidanzata), per poi andare tutti assieme a mangiare. Ceniamo all’ “Osteria dei sapori perduti”, una trattoria tipica locale dove possiamo degustare tutte le prelibatezze locali. Ordiniamo diverse varietà di cibi: caponatina per antipasto, a pasta ccò maccu, i lolli cchè favi, i ravioli di ricotta ccò sucu ri maiali, come primi, e come secondi ‘u bullitu, ‘a canni ccò sucu, ‘u cunigghju à stimpirata, àrrustuta miscata, insalata di arance con finocchio, cipolla ed olive…e per dessert non potevano mancare ‘u cannolu sicilianu ri ricotta.
Ci siamo sparati anche sta magnata colossale, spendendo una stupidata, ovvero 45,00 € a coppia. Possiamo certamente confermare che non si tratta di una vacanza in moto, ma di una magnata dietro l’altra come se dovessimo fare un reportage enogastronomico.
7° GIORNO – 17 Maggio
Modica (RG) – Marzamemi (SI)– Modica (RG) - km 240
Verso le 10:00 ci troviamo con Giancarlo e Biagio, i quali ci accompagnano alla scoperta del castello di Donnafugata, uno tra gli scenari del telefilm “Il commissario Montalbano”…eheh…dovremo guardarlo prima o poi, per rivedere tutti i posticini dove siamo stati. Dopo un paio di foto davanti al castello ci dirigiamo a Marina di Ragusa, dove ci aspetta Giorgio con sua moglie, che abbiamo il piacere di conoscere di persona.
Qui prendiamo una granita ai gelsi neri ed un paio di cannoli (1 con ricotta di pecora ed 1 con ricotta di mucca). Facciamo una passeggiata sul lungomare prima di riprendere la moto. Dopo qualche decina di km facciamo una breve sosta all’isola delle correnti, il punto dove si incontrano il Mar Mediterraneo ed il Mar Ionio. Da qui ci spostiamo a Pachino, per poi arrivare alla meta prefissata di Marzamemi. Si tratta di un borgo molto bello che è stato riqualificato, e dove troviamo diversi localini interessanti e ristorantini di tutti i generi. Ci sediamo in uno si questi per un veloce pranzo.
Appena finito ci fermiamo ad acquistare alcuni dei prodotti tipici in una bottega li vicino. Decidiamo di rientrare verso Ragusa, e lo facciamo per strade sempre molto belle, e diverse da quelle percorse questa mattina durante l’andata. Arriviamo a Modica, ed io e la Simona decidiamo di fare un giretto per il centro cittadino. Parcheggiamo la moto e lungo il corso principale ci vogliamo fermare in una famosa dolceria che ci ha consigliato un altro amico del KOG (grazie Brudelfo). Si chiama Bonajuto e devo confermare che abbiamo fatto benissimo a fare un pit stop qui. Il posticino è davvero caratteristico ed ha una sua storia da raccontare per quanto riguarda i processi di lavorazione del cioccolato.
Io però desidero assaggiare uno dei loro cannoli, che mi danno la possibilità di riempire con ricotta e crema, ricoperti di una granella di pistacchi. Posso affermare senza alcuna ombra di dubbio che si tratta del miglior cannolo siciliano che io abbia mai gustato. Ero disposto a pagare per questa delizia anche 5,00 € per la splendida sorpresa di gusto ricevuta; qui ricevo un’altra piacevole sorpresa quando mi comunica l’importo di 1,40 €. Che spettacolo sto cannolo!!!
Rientrati in hotel per una rinfrescata, prima di ritrovarci per la cena a casa di Giancarlo, che gentilmente si è offerto di organizzare a casa sua. Alla cena sono presenti: Giancarlo e Luana (i padroni di una meravigliosa casa), il Pastore e la Pecorella, Biagio e Salvina, Giorgio, sua moglie Antonella ed i loro 2 figli Adele e Giuseppe. Hanno organizzato una cena imperiale composta dalle seguenti specialità: salame di maialino nero dei Nebrodi, caciocavallo ragusano, insalata di arance con cipolla e finocchi, ricottina ragusana con il siero, frittatina di asparagi selvatici, focaccine miste di tutti i gusti, pane casereccio, dolci tipici fatti in casa, vino tipico locale e, per finire in bellezza, un goccio di Zibibbo (che io adoro). Insomma, possiamo dire che si è trattata di una “cena nuziale”.
Passata la mezzanotte ci salutiamo affettuosamente con tutti e ci diamo un arrivederci con Giancarlo che domani ci accompagnerà per l’ultimo giretto siciliano.
8° GIORNO – 18 Maggio
Modica (RG) – Messina (ME) - km 310 – traghetto per Salerno (SA)
Questa mattina non se ne parla di fare colazione in hotel…hihi…con Giancarlo ci siamo dati appuntamento per l’ultimo cannolo di questa breve vacanza, da Bonajuto, in centro a Modica. Prendiamo 3 cannoli, 1 a testa, e me lo gusto come se fosse l’ultimo della mia vita. Ho ancora sul palato quel gusto avvolgente…incredibile!!!
Poco dopo è ora di metterci in marcia e, di buon passo, ci indirizziamo verso Noto. Parcheggiate le moto ci incamminiamo lungo il corso principale. La città è molto bella ed è piena di tantissimi turisti accorsi per la famosa “Infiorata” di Noto. Si tratta di un evento unico, che si svolge nella via che dal corso ti porta alla chiesa. La strada viene chiusa, e dei veri e propri artisti compongono figure utilizzando petali di fiori. Il risultato è davvero una tripudio di figure e di colori che ti lasciano con il fiato sospeso. Ogni anno viene scelto un tema diverso, e quest’anno è stato scelto “il Giappone” con tutte le figure rappresentative di questo paese. Lo spettacolo è davvero grandioso, ed è stupendo passeggiare sulle passerelle posizionate ai bordi della strada per ammirare queste opere d’arte. Facciamo molte foto, anche se abbiamo la certezza che nessuna di esse possa rappresentare correttamente ciò che possono percepire i nostri sensi.
Dopo una lenta ed approfondita presa visione di questa meraviglia, ci spostiamo da questa area affollata per gustarci un paio di granite seduti ad un tavolino di un bar del corso principale. Qui ci tratteniamo parecchio tempo chiacchierando con Giancarlo. Più tardi lasciamo Noto per arrivare ai piedi dell’Etna, affrontarne la salita a bordo delle nostre moto uguali. Man mano che andiamo in quota, lo scenario diventa sempre più intrigante, e di tanto in tanto ci soffermiamo ad osservare alcune costruzioni tuttora sofferenti ed a volte sommerse dalle colate laviche.
I bordi della strada sono completamente neri e si percepisce che diversi tratti della stessa sono stati ricavati dallo scavo della lava stessa che aveva ostruite le vie di comunicazione. Arriviamo in cima, e ci concediamo una passeggiata a piedi tra i crateri, dai quali si può ammirare un panorama meraviglioso. Scendiamo di buon passo dall’Etna per raggiungere Taormina dove, lasciate le moto poco prima della porta d’ingresso della città, ci incamminiamo per il centro dove ci fermiamo a gustare alcune prelibatezze locali. Giancarlo ha un impegno per cena e dobbiamo salutarci.
Siamo stati proprio bene oggi, e ci dispiace molto salutarci, ma lo facciamo con la promessa che si tratta solamente di un arrivederci. Dopo un’altra passeggiata lungo il corso principale di Taormina, dobbiamo rimetterci in moto per raggiungere Messina, dove ci imbarcheremo per Salerno. Arriviamo in città, e la nave è già li che ci aspetta, con la piattaforma d’ingresso completamente libera. Saliamo e parcheggiamo la moto vicino all’ingresso.
Dopo aver scaricato i bagagli, attendiamo che fissino correttamente la moto con le corde. Saliamo in cabina e, prima che la nave salpi, siamo già a letto per riposare.
9° GIORNO – 19 Maggio
Salerno (SA) – Zola Predosa (BO) – km 630
Abbiamo riposato bene questa notte. Sono le 8:30 quando scendiamo dal traghetto. Entriamo subito in autostrada e maciniamo un sacco di km. Alla prima sosta per il rifornimento stimiamo l’arrivo a casa per le 14:00, il che significa che verso le 12:30 dovremo essere in “zona Toscana”.
Qui decidiamo di uscire e compensare la nostra tristezza per aver finito questa breve vacanzina, con un pranzetto tipico toscano. E così facciamo. Usciti a Monte San Savino troviamo subito un paio di ristoranti, e ne scegliamo uno a caso. Ci mangiamo, io una bella fiorentina, e la Simo un bel primo fatto in casa. Poco dopo riprendiamo la marcia verso il rientro a casa. Il viaggio adesso è finito davvero, ma abbiamo ancora il sorriso stampato sul viso per la piacevole settimana trascorsa in Sicilia, che sognavamo oramai da troppi anni.