Corsica in fuoristrada

Massimo Palmieri

Questa mia piccola e modesta "avventura" e' durata 4 giorni; un'improvvisa voglia di evadere, sollecitata da una comune passione: la moto. Sono andato solo perché sapevo che alcuni percorsi avrebbero messo a dura prova il passeggero, ma sarebbe stata molto utile la compagnia di qualcuno perché affrontare certi sentieri dove non passa un'anima per ore, in caso di difficoltà sarebbe stato utile.

Sbarcato a Bastia mi sono diretto a sud e ho praticamente fatto tre quarti dell'isola sulla costa pura, fino a Porto, per poi addentrarmi nel cuore roccioso dell'isola, dove una volta attraversata la foresta del parco naturale, ho raggiunto Calacuccia alle pendici del Monte Cinto e lì ho anche trovato la neve. Un paesaggio lunare, strade e tornanti mozzafiato, natura allo stato puro, pochissimo traffico, insomma tutto perfetto. Mi aspettava però un'ultima tappa: il deserto dell'Agriates e la Saleccia.

Da una località chiamata Casta parte infatti un percorso di 12km di duro sterrato e, attraversando questo particolare "deserto", ti conduce ad una spiaggia paradisiaca che è la Saleccia. Devo dire che lì ci ho lasciato un paio di kili (recuperati poi abbondantemente). La mia mole e il carico mi hanno veramente messo in difficoltà, al punto di valutarne il proseguimento, le pioggie dei giorni precedenti hanno fatto il resto.

Guadi da attraversare, rocce scivolose, canali naturali che erano trappole per cadere, insomma un'inferno; 12 km in quasi un'ora!

All'arrivo una guardia su un Land Rover della forestale, accortosi del mio stato fisico, mi ha chiesto se tutto era a posto, al che ho risposto di no perché mi aspettava il ritorno e che solo là avrei potuto rispondergli... comunque lo spettacolo che avevo davanti agli occhi era veramente appagante.

Un'altra ora di difficoltà per il ritorno e, bagnato fino al collo, mi sono precipitato in un hotel per lavarmi e asciugarmi, ma la moto no, era bella così.

Desidero ringraziare Gherardo Verità per i suoi preziosi consigli, la BMW per aver creato uno strepitoso GS e un grazie va anche a me, in particolare al mio fisico atletico e al mio allenamento che mi hanno permesso di superare anche questa dura prova.